• Hēi Project

Hēi Project

2015

Due menti creative in grado di unire le sfere sensoriali di vista e udito in un unico elemento.
Questa la sinestesia che ha connesso Laura e Thea alias Hēi project, un duo tutto al femminile “tra i più promettenti della scena Italo berlinese” (cit. Parkett Channel).
Il progetto nasce a Berlino nel 2018 dal connubio tra Laura, pianista e compositrice milanese e Thea, regista berlinese e fondatrice di CØR, celebre casa di produzione cinematografica tutta al femminile. Da sempre appassionate di musica elettronica, le due rilevano un precedente progetto di stampo audiovisivo, Blaenkminds, e lo conducono verso una dimensione più universale dando vita a Hēi project.
/hēiː/ è la trascrizione fonetica del carattere cinese 黑 che oscilla tra dark, sinistro e proibito, illegale. Il duo infatti viaggia ai limiti della peak time techno, ‘hackerando’ sonorità di influenza electroclash, industrial e breakbeat trance dandogli un volto attraverso autoproduzioni visive senza compromessi.
Lo scopo ambizioso delle loro performance è portare l’atmosfera da clubbing all’interno di un percorso sensoriale fatto di forme espressive e linguaggi multiformi attraverso il mixaggio di vere e proprie narrazioni filmiche con selezioni raffinate e spesso eclettiche di musica elettronica. Una sfida coraggiosa che continua a riscontrare il coinvolgimento di un pubblico che ha voglia di abbandonarsi al flusso onirico di suoni e immagini.
La ricercata proposta musicale di Laura e i contenuti visivi prodotti e diretti da Thea per artisti di fama internazionale tra cui Kaiserdisco, Karotte, Steve Bug, Nur Jaber, Marco Resmann, hanno aperto le porte di alcuni grandi club della scena techno berlinese come Watergate, OHM, Berghain Kantine, Funkhaus etc., arrivando in poco tempo a toccare orizzonti più lontani, dal Verboten di NY fino al vecchio Elevator di Shanghai.
Durante la pandemia intraprendono la strada della produzione discografica e in pochi mesi stampano il primo vinile su label milanese con il remix “Intro – Bereshit” menzionato più volte da magazine del calibro di DJMag e Parkett Channel.
E questo è solo l’inizio.

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